JUVE E NAPOLI NON SI FANNO MALE, SI SBLOCCANO ROMA E FIORENTINA. IL MILAN TORNA A VINCERE IL DERBY

 Nel sabato di questa quinta giornata di Serie A la Juve di Thiago Motta, per la terza volta consecutiva in campionato, non va oltre lo 0-0 contro il Napoli del grande ex Antonio Conte. Arriva invece la prima vittoria sia per la Fiorentina che per la Roma, rispettivamente contro la Lazio e contro l'ex capolista Udinese. Nella partita più attesa di questo turno il Milan di Fonseca, che forse salva la panchina, torna a vincere la stracittadina contro l'Inter dopo 6 sconfitte consecutive

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FEBBRE DI GOAL PER LA JUVENTUS, BUON PUNTO PER CONTE

Continuano, almeno in campionato, le difficoltà offensive della squadra di Thiago Motta che incappa nel terzo pareggio a reti bianche consecutivo (di memoria allegriana). A dimostrare ancora di più il problema bianconero nel creare pericolosità offensiva è stato il cambio effettuato dall'ex allenatore del Bologna al 45': fuori Vlahovic (6 palloni toccati nel primo tempo) dentro Weah. L'attaccante serbo, a secco da 3 partite, è entrato nel ciclone delle critiche per le sue prestazioni non del tutto convincenti, nonostante le parole di fiducia del proprio allenatore, e sembra aver bisogno di una scossa per svoltare la sua stagione (o magari di un attaccante più vicino a lui). 

C'era grande attesa sul ritorno di Antonio Conte da avversario allo stadium, ma la partita non ha regalato le emozioni che i tifosi speravano di vivere. Dal suo punto di vista però l'allenatore salentino può essere contento per la scoperta di un fantastico centrocampista tuttocampo: Scott McTominay. In un match dove le individualità, soprattutto difensive, hanno fatto la differenza bisogna sottolineare l'ennesima prova insufficente di Lukaku in un big match, che ormai sembrano essere la sua bestia nera. Da evidenziare anche un grave errore dell'arbitro Doveri, reo di non aver sanzionato un chiaro retropassaggio di Olivera per Caprile.

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BUONA LA PRIMA PER JURIC, GUDMUNSSON CONQUISTA FIRENZE

In una delle settimane più difficili e turbolente della sua storia recente, condita dall'esonero di De Rossi e le dimissioni della CEO Souloukou, la Roma vince la sua prima partita stagionale contro l'Udinese (in un ambiente surreale per la contestazione della Curva Sud). Ottimo avvio per Ivan Juric sulla panchina giallorossa che, nonostante i soli 4 giorni per preparare la gara, è riuscito ad inculcare alcuni dei suoi concetti ai "tristi" giocatori ancora in shock per l'esonero di De Rossi. Pressione alta, marcature a uomo a tutto campo e verticalità sono solo alcuni dei tratti della nuova Roma che sta nascendo; chi sembra beneficiare più di tutti del nuovo sistema è Dovbyk, autentico mattatore del match con un gol (molto bello), un assist e un recupero che ha favorito il rigore conquistato, e poi trasformato, da Paulo Dybala.  A completare l'opera ci ha pensato Baldanzi che, servito dal gigante Ucraino, ha messo a segno la sua prima rete romanista. Sarà pur vero che l'Udinese messa in campo ieri da Runjaic si è consegnata al gioco aggressivo dei giallorossi, ma Juric ha dimostrato di voler far cambiare velocemente idea alla tifoseria romanista, ancora infuriata per le vicende societarie.

Nel lunch match della domenica si sblocca anche la Fiorentina di Palladino che vince in rimonta contro la Lazio. Un primo tempo equilibrato dove la Viola avrebbe l'occasione per passare in vantaggio, ma Colpani è stato miracolosamente fermato sul palo dal piede di Provedel. E allora ad approfittarne è la lazio, grazie al primo gol in Serie A di Gila, con un colpo di testa sull'assist del solito Nuno Tavares. Ad accendere la luce per i padroni di casa ci ha pensato l'acquisto dell'estate: Albert Gudmunsson, che in un tempo ribalta la partita grazie a due calci di rigore, il primo da lui stesso guadagnato sulla prima palla toccata in Viola, il secondo regalato da un'ingenuità di Tavares (non mancano le polemiche). La Fiorentina trova così la prima vittoria stagionale in tutte le competizioni e si porta a -1 proprio dalla Lazio, la quale non riesce a decollare definitivamente e che senza Castellanos fa tanta difficoltà a creare pericoli, nonostante la buona prova di Dia.

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DELIRIO MILAN, IL DERBY TORNA ROSSONERO

Sembrava davvero essere l'ultima spiaggia per il Milan e soprattutto per Fonseca, ma il tecnico portoghese, ormai sull'orlo del baratro, ha stupito tutti mandando la sua squadra in campo con un 4-2-4 iper offensivo che ha messo in netta difficoltà l'Inter di Inzaghi. È stata definita da molti la vittoria del coraggio, ma la verità è che l'ex mister della Roma ha fatto tesoro dei propri errori, e degli errori della precedente gestione tecnica che per 6 volte consecutive si era consegnata al gioco dell'Inter. E quindi si può parlare anche di coraggio, senza scordarsi però l'abilità nel preparare perfettamente questo derby. Il Milan non è solo sceso in campo perfettamente dal punto di vista tattico, ma soprattutto perfettamente dal punto di vista mentale, lo dimostra il super goal di Pulisic (ancora una volta decisivo) e la sua esultanza rabbiosa dopo soli 10'. Poi nella seconda metà di primo tempo si è vista la vera Inter, e infatti è arrivato il pareggio grazie al diagonale preciso del solito Dimarco, una delle poche note positive della serata interista, ed un miracoloso intervento di Maignan su un lampo, l'unico, di Thuram. Il secondo tempo si è aperto come si era chiuso il primo, un Milan più concentrato ed un'Inter forse un po' presuntuosa, salvata solo da Sommer, autore di tre interventi decisivi e incapace di rendersi pericolosa, eccezion fatta per una girata di Lautaro. Alla fine il goal di Gabbia all'89' (strameritato per lui) ha messo fine ad un dominio interista nel Derby che andava avanti da gennaio 2023 e regala al Milan una settimana di tranquillità e, chi sa, magari la svolta della propria stagione.


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